Dubbi sul futuro
[Eros Poeta]
Il futuro esercita una funzione importante nel nostro inconscio: ci fornisce la voglia di andare avanti. Il nostro entusiasmo dipende infatti dall’idea che ci siamo fatti del nostro futuro, e da quanto pensiamo possa incontrarci felici e realizzati. Qual'è però la nostra idea del futuro?
Sempre più persone oggi vedono nubi oscure, e molte delle convinzioni e sogni del passato sono crollate negli ultimi due anni. Persino le produzioni hollywoodiane di fantascienza hanno da tempo cessato di futurizzare eventi positivi e attraenti. Si parla di robot e mondi virtuali, di androidi e intelligenze artificiali simili ad alieni, di distruzione e catastrofi planetarie.
Insomma, l’immaginario collettivo non sa più che pesci pigliare, e in molte parti sente l’esigenza di fermarsi, di smetterla nel correre dentro quella che sembra sempre più una ruota da criceto.
Sentiamo sempre più minacciate la nostra salute, il nostro equilibrio emotivo, la nostra libertà e sicurezza, e abbiamo perso quasi totalmente quella spensieratezza e spontaneità che indicano che siamo nel posto giusto nella nostra vita. Tutto il mondo parla di guerra fatta di armi distruttive e nuove inquietanti tecnologie, i climatologi lanciano allarmi, e persino i sensitivi ed i profeti non mancano di offrirci visioni catastrofiche.
La probabilità che nell’immediato futuro possa aumentare, o quantomeno conservarsi, il benessere cui la classe media è stata abituata nei decenni scorsi, è oramai prossima allo zero percento. Persino le vacanze per come le conosciamo stanno diventando qualcosa di molto differente, e le annunciate crescenti difficoltà nei trasporti, assieme all’inflazione montante ed ai forti rischi di un vero e proprio collasso economico, non consentono molto ottimismo.
Ma se mentre perseguiamo un sogno desiderabile la nostra forza attiva (Yang) ci consente di affrontare gli ostacoli, quando il sogno muta in incubo il processo diventa repulsivo, e la forza inizia a dirigersi verso soluzioni che possano consentirci di sfuggire ciò che paventiamo.
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